Cile

Accesso al credito

La mancanza del sistema bancario italiano in Cile, come attività di sportello, è solo parzialmente compensata da accordi tra alcuni gruppi italiani (Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi) con Istituti di credito locali, che in generale non garantiscono un accesso al credito facilitato agli investitori stranieri, così come ad investitori locali. Si registrano, in media, tassi elevati per l’accesso al credito.

Dal 2011 è operativa in Cile la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per il finanziamento di progetti volti alla lotta degli effetti del cambio climatico.

Outlook economico

La Banca Centrale stima che nel 2015 il PIL cileno crescerà del 2,25% - 3,25%, dato inferiore rispetto a quello comunicato nel marzo scorso, che prevedeva un incremento compreso tra il 2,5% e il 3,5%. La diminuzione di 25 punti base è attribuibile al minor dinamismo che ha mostrato l’economia cilena nel secondo trimestre, all’abbassamento delle aspettative di imprese e consumatori, nonché al rallentamento del settore minerario, dovuto, tra le altre cose, ai danni provocati dagli alluvioni che hanno colpito recentemente il nord del Paese. In un tale scenario, la Banca Centrale ritiene che l’economia potrebbe riprendere a crescere in modo più sostenuto qualora vi fosse una ripresa della fiducia da parte degli operatori economici nazionali e un miglioramento della congiuntura internazionale. Riguardo a quest’ultimo punto, le prospettive di un rallentamento del PIL cinese potrebbero influire negativamente sulla crescita dell’economia nazionale, dal momento che Pechino è il primo acquirente di rame cileno. Per quanto riguarda gli investimenti, nel corso dei primi tre mesi di quest’anno si è registrata una lieve diminuzione rispetto all’ultimo trimestre del 2014 (-1,7%), attribuibile principalmente alla diminuzione degli acquisti di macchinari e attrezzature. La domanda interna è cresciuta dell’1,3% nel primo trimestre del 2015 e dovrebbe espandersi del 2,6% su base annua, risultato migliore rispetto a quello del 2014 (-0,6%) ma ancora lontano da quello del 2013 (+3,7%).

L’Italia e il Cile sono due Paesi lontani geograficamente ma vicini per molti aspetti, non solo per le intense e sinergiche relazioni economico-commerciali ma anche per le affinità culturali, le sintonie politiche e la presenza di un’importante collettività italiana, ben inserita nel Paese.

I due sistemi economici sono complementari: il Cile esporta “commodities”, tra cui alcune strategiche per l’economia italiana (rame e cellulosa), l’Italia esporta macchinari ad alto valore aggiunto, necessari per i processi estrattivi e produttivi cileni. La garanzia di stabilità politica, la certezza del diritto, la tutela degli investitori sono elementi fondanti l’eccellente reputazione cilena, non solo nel contesto latinoamericano, diffusa tra gli investitori stranieri. L’entrata a pieno titolo nell’OCSE nel 2010 ratifica gli sforzi compiuti dal Paese negli ultimi 25 anni. Sul piano degli scambi commerciali la posizione italiana come partner di Santiago si conferma di assoluta rilevanza. Nel 2014 l’Italia è stata il secondo partner commerciale del Cile tra i Paesi UE nonché l’undicesimo a livello globale. Nel settore delle costruzioni e concessioni sono particolarmente attivi Astaldi e il gruppo Autostrade. La prima, impegnata da alcuni anni nella realizzazione di opere per l’azienda mineraria di stato, CODELCO, ha vinto lo scorso anno la gara per l’edificazione e gestione per 25 anni dell’ospedale “Felix Bulnes” e si è aggiudicata di recente, in consorzio partner transalpini i lavori di ampliamento e la concessione dell’aeroporto di Santiago, confermando le grandi potenzialità per le imprese italiane. La seconda, detiene il pacchetto di maggioranza della società Costanera, sorta a seguito della costruzione dell’autostrada urbana Costanera Norte, principale arteria della Capitale.

Mercato delle costruzioni

Il settore delle costruzioni cileno si situa al secondo posto per opportunità nelle graduatorie del Ministero degli Affari Esteri. La quota maggiore di investimenti del Paese è stata effettuata per la realizzazione di grande opere infrastrutturali, che hanno raggiunto la ragguardevole quota di 16 miliardi di euro nel solo 2014. Nei prossimi anni è prevista una rapida crescita anche del settore edilizio che sarà sostenuto dalle dinamiche demografiche positive, dall’elevato livello di urbanizzazione e dalla crescita del reddito disponibile delle famiglie. Si prevede che tra il 2000 e il 2018 la popolazione cilena sarà cresciuta del 19% e, ad oggi, ben il 90% degli abitanti del paese vive nelle principali aree urbane. Entro il 2018 il reddito pro-capite sarà cresciuto del 76% rispetto ai livelli del 2000, passando da 8 a oltre 14 mila euro. Per questi motivi gli investimenti in edilizia residenziale cresceranno ad un ritmo medio del 3% annuo nei prossimi quattro anni, raggiungendo i 10 miliardi di investimenti nel 2018. Le opportunità principali del settore delle costruzioni in Cile risiedono nella costruzione di centrali elettriche, autostrade, ferrovie, carceri e grandi infrastrutture. In tale ambito, di particolare interesse per le imprese italiane sono i programmi del MOP (Ministero Lavori Pubblici cileno). Durante il quadriennio del Governo della passata Amministrazione, (2010-2014), il MOP ha dato in concessione progetti per un totale di 3 miliardi di dollari. Nel prossimo futuro saranno effettuati importanti investimenti per il miglioramento della rete infrastrutturale per far fronte all’intensa attività di commercio estero del Paese e per mantenere i suoi attuali livelli di crescita. Nel settore ferroviario il Piano Triennale 2014-2016 dell’EFE, l’impresa ferroviaria statale, prevede investimenti per circa un miliardo di USD, mentre nel settore aeroportuale, a causa della forte crescita del traffico passeggeri e l’arrivo di nuove compagnie aeree è stata recentemente licitata la concessione per l’ampliamento dell’aeroporto internazionale di Santiago, Arturo Merino Benitez. Anche nel settore stradale sono in fase di definizione nuovi progetti per la costruzione di nuove strade e autostrade urbane ed extraurbane.

Analisi SWOT

Key players

Azienda Attività Stato/città Fatturato Dipendenti Website
SalfaCorp È il più grande gruppo di imprese nel settore delle costruzioni in Cile. Santiago 630.16 bn CLP >16.000 http://www.salfacorp.com/index.php
Socovesa Realizza unità abitative e opere residenziali, nonché edifici aziendali e centri commerciali. Santiago 402.41 bn CLP c.a 5000 http://www.socovesa.cl/
SIGDO KOPPERS Gruppo presente in cinque continenti e le sue attività sono: costruzione; montaggio; trasporto e logistica Santiago US$ 2.63 billion >10.000 http://www.sigdokoppers.cl/
BESALCO Gruppo attivo in diverse aree di business. Santiago USD $806 mil. >10.000 http://www.besalco.cl/

Focus tecnologico

Il patrimonio artistico e architettonico cattolico è stato ufficialmente riconosciuto come parte della ricchezza culturale del Cile. Il cammino verso la sua tutela e valorizzazione ha comportato numerose azioni legali sulla base degli elementi di autenticità e significato culturale. Questo processo è ancora in fase di sviluppo ed è rivolto soprattutto verso uno studio completo degli edifici. Il processo ha coinvolto l’adeguamento della legislazione di bilancio del Cile, al fine di assegnare le risorse ai progetti di restauro, che ha portato a molti progressi nel campo della conservazione del patrimonio religioso cileno. Nel corso degli ultimi 3 anni, il numero di edifici protetto da la Legge Nazionale sui Monumenti è notevolmente aumentato, grazie ad un importante opera di rivoluzione delle normative nazionali e amministrative deputate alla protezione del patrimonio religioso cileno.

Considerando la natura sismica del territorio cileno si rilevano per il Distretto STRESS opportunità per quanto riguarda l’adattamento antisismico di queste strutture. Infatti, nel corso degli ultimi anni, si sono verificati alcuni eventi sismici che hanno contribuito al deterioramento del patrimonio religioso nel paese. Negli ultimi decenni possiamo citare:

  • Il terremoto del 1997, con epicentro a Punitaqui, nella regione del Coquimbo, che ha fatto registrare scosse fino al settimo grado della Scala Richter e ha danneggiato severamente un gran numero di chiese storiche cilene. In questo caso, per il restauro, fu coinvolto il Centro Nazionale della Conservazione e del Restauro (CNCR) e l’Università di Antofagasta. Il programma di restauro, interamente finanziato dallo Stato, ha portato alla riparazione di dieci chiese nell’arco di quattro anni.
  • Il terremoto del 2005, avvenuto nella regione del Tarapacà, con una intensità dell’ottavo grado della Scala Richter, che ha provocato ingenti danni ad un gran numero di chiese nel paese. Questo sisma ha portato alla luce l’inadeguatezza costruttiva delle chiese cilene, edificate per lo più in pietra mista a terra. In questo caso furono coinvolte molte imprese del settore privato che eseguirono i lavori di restauro dei siti danneggiati utilizzando prevalentemente tecnologie antisismiche.
  • Il terremoto del 2010, con epicentro nella regione del Maule, con una intensità dell’ottavo grado della Scala Richter, che ha avuto effetti devastanti sul patrimonio culturale religioso del sud del Cile. Quasi la totalità delle chiese fu danneggiata o distrutta ma, grazie alla presa di coscienza del governo cileno in ottica di importanza di conservare il patrimonio artistico come strumento di attrazione e sviluppo turistico, sono stati realizzati interventi notevoli e in gran parte finanziati dallo stato.

Al fine di proteggere il costruito storico archietettonico cileno il governo ha fatto pressioni per inserire queste strutture all’interno della protezione UNESCO. Questo processo ha portato, nel 2000, a far rientrare sotto l’egida della prestigiosa organizzazione internazionale ben 150 chiese sparse sul territorio nazionale. Grazie a questo importante risultato è stato siglato un accordo con la Banca Interamericana di Sviluppo (BID) nel 2005 per dare inizio alla ristrutturazione delle chiese del Cile (Restauración Patrimonial de las Iglesias de Chiloé). La banca, al fine di implementare il progetto, ha stanziato ben 15 milioni di dollari per la realizzazione di opere di consolidamento e restauro delle chiese.

Programma “Puesta en Valor”

Il programma nazionale “Puesta en Valor” ha l’obiettivo di porre i principi base per l’investimento di risorse statali per affrontare la crescente preoccupazione della società nei confronti della conservazione del patrimonio culturale cileno.

Obiettivo del programma

L’obiettivo del programma “Puesta en Valor” (PVP) è quello di proteggere e implementare le attività di consolidamento e capacità antisismica degli edifici, complessi urbani o siti, dichiarati Monumento Nazionale, o in procinto di diventare priorità regionale o nazionale, al fine di generare benefici socio-economici che contribuiscano allo sviluppo sostenibile.

Caratteristiche del programma

Il programma presenta alcune caratteristiche innovative che inquadrano la protezione del patrimonio artistico come elemento imprescindibile dello sviluppo nazionale. In particolare:

  • Introduzione di modelli di gestione sostenibile, per favorire la creazione di una struttura di flussi organizzativi e finanziari atti a garantire la sostenibilità di lungo periodo dell’iniziativa e contribuire al dinamismo socio-economico locale, regionale e nazionale
  • Formulazione di iniziative in tutte le regioni del paese, con i governi Regionali, al fine di dare priorità agli investimenti privati e istituzionali nella protezione del patrimonio artistico cileno
  • Integrazione della cooperazione tra i settori pubblici e privati, al fine di agire in maniera sistemica e territoriale per la promozione di attività di cooperazione
  • Partecipazione dei cittadini, dal momento che le iniziative devono essere concertate con le parti civili, al fine di garantire la sostenibilità degli edifici e dei siti da valorizzare
  • Valutazione dei risultati e verifica del raggiungimento degli obiettivi

In questo contesto si segnalano le seguenti opportunità per le tecnologie offerte dai consorziati STRESS

Incentivi per l’internazionalizzazione

Il Cile rappresenta una delle più promettenti economie moderne, non solo latinoamericane. Giocano a suo favore molti fattori, tra i quali: un mercato piccolo, ma molto dinamico, con servizi di alto livello, a partire da quelli finanziari ed informatici; un costo del lavoro ancora contenuto, con bassa sindacalizzazione e ridotta conflittualità impresa-lavoro; una netta apertura al commercio internazionale, attraverso una rete di Accordi di libero scambio con i principali blocchi economici (UE, USA, Cina, India, America Latina, ecc.).

Gli investimenti stranieri sono soggetti ad uno dei seguenti regimi:

  • Decreto Legge 600 (DL 600) e sue modificazioni, Statuto dell’Investitore Straniero. Possono avvalersi del DL 600 le persone fisiche e giuridiche straniere e cilene con residenza e domicilio all’estero che trasferiscono capitali in Cile. L’investitore straniero deve presentare una richiesta di investimento al Comitato degli Investimenti Stranieri (l’ente incaricato di approvarla o respingerla), in rappresentanza dello Stato Cileno. Dal momento in cui tale istanza viene accolta, l’investitore può depositare in Cile tutto o parte dell’investimento, che poi viene riconosciuto come tale nel contratto di investimento straniero. Il contratto di investimento straniero si stipula mediante scrittura pubblica tra l’investitore straniero e lo Stato Cileno, che notifica i diritti e i doveri degli investitori stranieri tutelati dal DL 600. Tale contratto può essere modificato se entrambe le parti sono d’accordo, essendo lo Stato Cileno rappresentato dal Comitato degli Investimenti Stranieri.

  • Capitolo XIV del Compendio di Norme sui Cambi Internazionali della Banca Centrale del Cile. Il Capitolo XIV contiene le norme amministrative, dettate dalla Banca Centrale cilena, che regolano gli investimenti, gli apporti di capitale, i depositi e i crediti provenienti dall’estero per somme superiori a US$ 10.000. I principali obblighi che il Capitolo XIV impone all’investitore straniero consistono nell’informare opportunamente la Banca Centrale Cilena di ogni entrata e uscita di valuta estera derivante da un’operazione di investimento, deposito, apporto di capitale o credito esterno, ognuna delle quali deve essere realizzata per mezzo del Mercato Cambiario Formale.

Esistono, poi, diversi modi mediante i quali si possono realizzare operazioni in Cile. I più comuni sono:

  • Concessione di un mandato a un rappresentante per realizzare operazioni in Cile. L’estensione delle facoltà del mandato rimane a discrezione del mandante, che per questo deve considerare che tipo di operazioni desidera realizzare in Cile. Il mandato può essere remunerato o no: tale questione deve essere accordata tra il mandante e il mandatario. È raccomandabile che il mandatario sia domiciliato in Cile.

  • Apertura di un’agenzia/filiale nel Paese (solo per società anonime estere). L’agente o rappresentante in loco deve protocollare in un ufficio notarile cileno (quello del domicilio dell’agenzia) i documenti che accreditano la costituzione, la legalità e la vigenza della società nel Paese d’origine, gli statuti vigenti e il potere generale dell’agente o rappresentante che richiede menzioni speciali. Tali documenti devono essere opportunamente legalizzati e tradotti nel Paese di origine presso un ufficio consolare cileno nel caso in cui non siano stati redatti in spagnolo. Contemporaneamente alla protocollazione dei suddetti documenti e nello stesso ufficio notarile, l’agente o rappresentante deve presentare una scrittura pubblica nella quale risulti: il nome con cui la società estera opererà in Cile e il suo scopo; il capitale affidato all’agenzia, oltre alla data e alla modalità con cui entrerà nel paese; che i beni della società estera sono soggetti alle leggi cilene per gli effetti degli obblighi della stessa nel Paese; il domicilio dell’agenzia; i beni di facile liquidazione che manterrà nel Paese per adempiere ai suoi obblighi in Cile; e che la società estera è a conoscenza delle norme legali e regolamentari cilene applicabili ad essa, all’agenzia e alle loro operazioni e obblighi.

  • Costituzione di una società in Cile, soggetta alle leggi cilene.

Per una persona fisica o giuridica che intenda intraprendere un’attività economica in Cile, il primo passo è quello di ottenere un numero di identificazione fiscale o RUT (il suo acronimo spagnolo) dal Servicio de Impuestos Internos (SII - Servizio Fiscale Nazionale). Le domande possono essere presentate in uno degli uffici del SII in tutto il paese.

Più in generale lo Stato cileno, supporta le attività produttive, l’imprenditorialità, l’innovazione e la competitività di ogni tipologia di azienda. Fa ciò attraverso una vasta rete di norme speciali e benefici disponibili alle società legalmente stabilite nel paese. Esempi di queste misure sono le seguenti:

  • Law on Tax-Free Zones: questa legge, di carattere generale, stabilisce un regime di tassazione eccezionale, per determinate aree. Due zone “speciali”, sono la città di Iquique, nella regione di Tarapacà e la città di Punta Arenas nella regione di Magallanes. Queste “zone franche”, godono del regime di extraterritorialità, sono cioè considerate fuori dal Cile. Di conseguenza, tutte le merci importate nella Tax-free Zone, sono esenti da dazi doganali, tasse ed altri tributi. Per operare in una Tax-free Zone è necessario possedere i seguenti requisiti:

    • Essere registrati presso il “Servicio de Impuestos Internos” (SII);
    • Essere un contribuente soggetto all’imposta sul reddito;
    • Tenere una contabilità completa;
    • Emettere documenti di vendita speciali.

  • R&D Law: una norma speciale, che autorizza gli enti/società cilene che investono in ricerca e sviluppo di ottenere un credito d’imposta, fino al 35% delle spese sostenute per la ricerca e sviluppo (anche svolta tramite soggetti terzi, compresi centri specializzati iscritti nel registro tenuto dall’agenzia governativa dello sviluppo economico (CORFO).

  • Area-Specific Norms: queste norme, si applicano a tutte le aziende che operano nel Paese, specificatamente in “aree remote”. Riflettono l’interesse dello Stato a favorire il più rapido sviluppo di alcune regioni. Si può beneficiare di queste norme in quattro regioni: l’Arica e Parinacota nell’estremo nord e nell’Aysèn e Magallanes e parte delle regioni Los Lagos nel sud. Queste norme includono sia quelle di carattere generale, applicabili a tutte le “regioni remote”, sia norme speciali, le quali riflettono particolari caratteristiche e vantaggi legati a regioni specifiche, stabilendo benefici fiscali, sussidi o sovvenzioni.

    • Norme generali: Fund for the Promotion and development of Remote Regions (fondo per la promozione e lo sviluppo delle regioni remote): venne introdotta per supportare gli investimenti di piccole e medie imprese in ordine a macchinari, attrezzature, bestiame per l’allevamento, o in generale di investimenti direttamente connessi con il processo di produzione o che fanno parte del loro patrimonio. Il fondo è annuale e i beneficiari ricevo un importo pari al 20% del costo dell’investimento.

    • Norme speciali:
      • Tocopilla Law: tale legge ha introdotto per la municipalità di Tocopilla e nella stessa provincia situata nella regione di Antofagasta, un regime fiscale preferenziale. Si rivolge a qualsiasi tipo di impresa il cui unico scopo sia quello di produrre input, parti o pezzi di ricambio per l’industria mineraria. I benefici riguardano l’esenzione della tassa sul reddito; esenzione alle importazioni di beni.

      • Navarino Law: questa legge introduce un regime fiscale e doganale favorevole per i contribuenti nelle regioni di Magallanes e Antarctica. Le imprese che possono beneficiare di ciò, sono quelle che svolgono attività manifatturiera, mineraria, pesca, turismo e trasporto, a condizione che tale attività garantisca il rispetto della natura e dell’ambiente. I benefici riguardano anche l’esenzione dal VAT ed in più i beneficiari possono ricevere il 20% del valore della merce prodotta e dei servizi forniti.

      • Preferential regime for the Porvenir and Primavera municipal districts (Tierra del Fuego): questa norma offre uno speciale regime doganale e fiscale alle imprese che “fisicamente” sono stabilite nella regione Provenir e Primavera, situate nella provincia della “Terra del Fuoco”, che svolgono, tra le altre, esclusivamente attività manifatturiera, agro-alimentare, agricoltura, trasporto e turismo, sempre nel rispetto dell’ambiente e della natura. I beneficiari vengono esentati dall’imposta sui redditi per gli utili maturati o percepiti, derivanti dalla loro attività; le merci importate sono esenti da tasse doganali; ed infine sono esenti dall’imposta comunale sugli immobili.

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Eventi di interesse per il Distretto

Nome evento Data e Luogo Descrizione Link
Expovivienda 2016 27 - 28 - 29 maggio 2016; Santiago Mostra annuale orientata al settore dell’edilizia. http://www.feriaexpovivienda.cl/
Enertech 6 - 7 aprile 2016 Evento dedicato alle energie rinnovabili. http://10times.com/enertech-chile

Riassunto analisi